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ANCHE I MANAGER VANNO IN PENSIONE

Ripensare al proprio ruolo e al proprio percorso di vita è una tappa obbligata anche per chi ha rivestito livelli apicali per molti decenni della propria vita lavorativa.

Durante il tempo della quiescenza, si assiste al venir meno di un ruolo che ha contribuito al senso di identità personale e che deve essere in qualche modo sostituito o ricostruito ed è possibile che ciò sia avvertito come una perdita di una parte di se stessi.

Tuttavia, per un leader, il momento del pensionamento non sembra rappresentare solo la fine di una carriera. A suggerirlo, il fatto che molti di coloro che concludono ufficialmente la loro ca come dirigenti e leader, si reinventino in ruoli consulenziali e formativi. Questa scelta, non sembra necessariamente connessa ad aspetti di tipo economico.

Un passaggio di questo tipo, per quanto sfidante, non è comunque privo di difficoltà: riorganizzare il proprio tempo, abbandonando ritmi piuttosto frenetici e modalità relazionali peculiari comporta la revisione di alcuni aspetti importanti, che a lungo hanno contribuito a definire la propria identità personale. E se, come abbiamo sottolineato, le possibilità di nuovi impieghi non mancano per gli ex dirigenti, un punto cruciale e spesso poco considerato è il tempo, sia quello misurabile, sia quello soggettivo, dedicato alla preparazione di questo importante passaggio. Proprio perché si tratta di una svolta notevole nella quotidianità di una persona, è plausibile immaginare che un cambiamento drastico e immediato possa portare con sé criticità e preoccupazioni che prima non erano neanche immaginate.

Questa esigenza sembra essere stata colta e messa a frutto da alcune importanti realtà aziendali, che hanno avviato programmi specifici per ridare valore alla professionalità e all’expertise dei dirigenti in pensione, costruendo dei percorsi ad hoc prima della conclusione del loro percorso ufficiale. L’idea di dare nuove forme al saper fare dei dirigenti e metterli a disposizione dell’azienda stessa sembra una soluzione che rimanda a una duplice utilità. Da un lato permette alle aziende di ottimizzare i costi della forza lavoro, che non deve più necessariamente essere trovata altrove o essere ri-formata da zero; d’altro canto è un’opportunità per gli ex dirigenti di continuare a rimanere attivamente presenti sul mercato del lavoro, quando lo desiderano.

Altre strade utili in questo senso, hanno più a che fare con la possibilità per gli ex dirigenti di diventare tutor di nuovi aspiranti leader, all’interno di percorsi riconosciuti e accreditati anche a livello governativo. Immaginare un risvolto di questo tipo, significa dare valore a una formazione esperienziale, che riconosca l’importanza del know how, al di là dei tecnicismi e delle formalità.

 

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