La rivista Social Neuroscience ha condotto uno studio sulle differenze tra uno stile di coaching basato su aspetti interni al coachee, come speranze e sogni (PEA: Positive Emotional Attractor), e uno basato su criteri esterni di successo e criticità individuali nell’ottemperare tali criteri (NEA: Negative Emotional Attractor). L’utilizzo della fMRI ha evidenziato come nel PEA le aree cerebrali più attive siano quelle del sistema nervoso parasimpatico e in genere correlate con gli stati emotivi positivi (entusiasmo, determinazione, vigilanza, etc.). Nel NEA invece quelle più attive sono quelle del sistema nervoso simpatico e quelle correlate con gli stati emotivi negativi (colpa, agitazione, nervosismo, etc.). Al di là dello stile (e delle emozioni) che possiamo ritenere più efficaci, sembrano confermate a livello fisiologico le differenze teoriche dei due diversi stili di coaching.