Impossibile negarlo, le business community sono alla ricerca di nuove professionalità e competenze che possano sfruttare al meglio nuove opportunità e governare il cambiamento.
Se è vero che il percorso formativo dei giovani talenti è un aspetto di primaria importanza per una carriera professionale di successo, è anche fondamentale riconoscere che il bagaglio di saperi acquisito tramite i percorsi formativi tradizionali di per sé non è sufficiente a garantire prestazioni lavorative efficaci.
Anche nel processo di selezione di nuovi talenti da parte delle aziende, entra quindi in gioco l’analisi delle così dette soft skills, cioè delle caratteristiche personali e relazionali in grado di canalizzare la propria professionalità verso obiettivi di carriera sfidanti e di successo. Le soft skills non possono più essere considerate un plus, ma anzi rivestono un ruolo fondamentale nella possibilità per l’azienda di circondarsi di professionisti in grado di accompagnarla verso un miglioramento della produttività e della qualità del proprio business.
Benché non vi sia una definizione univoca né un elenco prestabilito di queste skills, alcune possono giocare un ruolo prioritario nel profiling delle figure manageriali e di leadership: capacità di governare il cambiamento, visione strategica, comprensione del punto di vista degli altri, flessibilità e capacità organizzative sono solo alcune delle competenze richieste.
Non si tratta però di caratteristiche statiche e immutabili, quanto piuttosto di un modo di essere che può essere esercitato e sviluppato. A tal fine le aziende identificano il gap tra le competenze richieste per quello specifico ruolo e la situazione personale del giovane talento, in modo da offrire percorsi di crescita personale e impostare piani formativi adeguati.
Inoltre, la caratteristica mutevole degli scenari economici fa sì che anche le soft skills vadano revisionate e implementate a seconda delle richieste del mercato, al punto che l’Osservatorio HR innovation practice ha promosso una ricerca nella quale si intendeva comprendere quali fossero, per esempio, le soft skills che le aziende devono sviluppare per affrontare l’evoluzione digitale in atto.
Il Sole 24 Ore presenta a questo link i risultati dell’intero progetto di ricerca.