È del 2016 la terza edizione del Global Talent Competitiveness Index (GTCI), realizzata da Insead e Adecco Group e focalizzata sul rapporto tra la mobilità internazionale e la capacità delle aziende di attrarre i talenti. I dati che emergono sono molto interessanti, soprattutto alla luce della crescente globalizzazione delle imprese.
Le aziende avvertono sempre più il bisogno di contare su risorse impegnate continuamente a fare esperienze che portino nuovi stimoli, facilitino l’acquisizione di nuove competenze e nuove modalità di lavoro: permettano quindi di generare innovazione.
Per questo, nel mondo corporate sono molte le realtà che inviano all’estero i propri dipendenti, per periodi più o meno lunghi. Nelle multinazionali si tratta di prassi consolidate e che sono previste di default in associazione al ruolo ricoperto, soprattutto per i livelli più alti di management. Per quanto riguarda le imprese di medie o piccole dimensioni, le scelte di mobilità internazionale non sono regolamentate da politiche aziendali assodate, ma si valutano a seconda delle necessità specifiche dell’azienda e del professionista.
A prescindere dalla tipologia di azienda, tali scelte nascono perché nel tempo si è potuto osservare come la mobilità dei talenti sia correlata a un’economia in movimento: tra gli imprenditori che hanno come obiettivo primario l’innovazione è presente una grossa percentuale che si è formata all’estero per un periodo.
L’invio dei propri talenti all’esterno pertanto non può essere visto come una perdita, a patto che ovviamente poi l’Azienda predisponga delle politiche significative ed efficaci per il rientro e la fidelizzazione dei professionisti in mobilità. Come si può facilmente intuire, sono molti gli aspetti che contribuiscono a questo processo, e non si esauriscono nell’analisi dei fattori economici. Hanno un ruolo fondamentale aspetti come l’investimento sulla crescita delle persone, la possibilità di farle sentire parte attiva della cultura aziendale e la possibilità di offrire ai talenti tutte le occasioni di sviluppo necessarie a potersi esprimere al meglio. Il modo in cui questi aspetti vengono portati avanti alimenta la possibilità di attrarre e fidelizzare i talenti e la loro presenza, a sua volta, incrementa l’innovazione e fa crescere l’economia.