Mettersi comodi di fronte a un tavolo, magari con dell’acqua e delle sedie confortevoli, potrebbe non essere il miglior modo per favorire riunioni di successo. Questo assunto, sembra guidare la riconfigurazione degli spazi che molte business corporate stanno portando avanti per ridefinire anche fisicamente l’idea di collaborazione e dinamicità nelle riunioni aziendali.
Si chiamano stand up meeting e bandiscono la presenza di sedie dagli uffici in cui i team si incontrano per le loro riunioni.
Un articolo del Wall Street Journal, ne ritrova le origini durante la prima guerra mondiale, quando alcuni leader militari le fecero diventare una vera e propria prassi. Essi infatti avevano osservato che le riunioni in piedi duravano molto meno di quelle che si svolgevano stando seduti attorno a un tavolo, e che i risultati raggiunti erano comunque di qualità.
Il valore di questo approccio è stato testato a lungo e sembra essere riconosciuto ormai in molte aziende, che stanno riorganizzando i propri spazi in funzione dell’idea che eliminare i vincoli spaziali possa favorire una maggiore produttività e un’ottimizzazione della gestione del tempo.
Per esempio, la corporate di Zuckerberg e la stessa Google offrono la possibilità ai propri dipendenti di scegliere liberamente se lavorare stando seduti a una scrivania oppure in piedi, grazie alla presenza di apposite scrivanie, le cosiddette standing desk. Lorraine Twohill, Senior VP del Global Marketing di Google, ha dichiarato in una recente intervista di prendere parte mediamente tra i 17 e i 20 meetings al giorno e di farlo stando in piedi oppure camminando perché lo ritiene essere il modo più produttivo possibile.
Anche le ricerche in tal senso non mancano: uno studio pubblicato nel 2014 nella rivista Social Psychological and Personality Science mette a confronto la produttività e lo scambio di informazioni di 56 gruppi a cui è stato chiesto di lavorare in piedi e quella di altrettanti team a cui è stata proposta la classica riunione seduti attorno a un tavolo. Quello che si è osservato riguarda un incremento notevole della produttività e dello scambio di informazioni nel primo caso, in cui i membri del team si sono dimostrati molto meno attaccati alle proprie idee e più disposti a condividerle, oltre che con una maggiore attivazione fisiologica.
Questa ricerca, come molte altre, sembra suggerire che stare in piedi stimolerebbe i professionisti, sia fisicamente che mentalmente, favorendo la collaborazione e aumentando l’efficacia delle riunioni.
Da solo, certamente non può essere l’unico fattore, ma la definizione degli spazi sembra essere un importante veicolo della vision che si sceglie di promuovere, poiché anche la presenza di spazi comuni e aree di confronto, più stimolanti rispetto a un semplice tavolo, sembrano parlarci dell’importanza che collaborazione e creatività rivestono nel contesto aziendale.