Uno tra i più noti magazine finanziari, il Bureau of Labor Statistics’ National Employment, ha recentemente proposto una classifica dei lavori che da qui al 2020 potranno contare su un aumento di professionisti dedicati e su un trend economico in crescita. Le previsioni stimano un incremento di circa il 14% dell’occupazione complessiva e si ipotizzano circa mezzo milione di nuovi posti di lavoro in un decennio.
Anche se difficilmente applicabili nel breve termine alla realtà italiana, le riflessioni proposte suggeriscono alcune importanti considerazioni sull’andamento del mercato internazionale.
L’evolversi delle tecnologie digitali e la nascita di nuovi modi di approcciarsi al mercato rappresentano infatti delle sfide che le aziende devono cogliere per essere competitive: la capacità di anticipare i cambiamenti, piuttosto che subirli, gioca un ruolo chiave in questo processo.
In questo senso, se da un lato è necessario creare continuità con il business tradizionale, d’altra parte è importante creare percorsi innovativi per comprendere e sviluppare nuove competenze e nuovi ruoli professionali.
Le aziende sono quindi chiamate a rivedere in modo continuo le proprie professionalità: persino i profili che hanno sempre trovato spazio all’interno delle organizzazioni non possono più dare per scontate le proprie competenze. È necessario immaginare aggiornamenti costanti che tengano conto di un mercato che cambia velocemente e, con esso, anche le professioni, i luoghi e gli strumenti del lavoro.
Aggiornare le professionalità esistenti però non può essere sufficiente per anticipare scenari di cambiamento: la capacità innovativa riguarda anche la possibilità di immaginare il futuro e di creare delle nuove figure su misura per le sfide arriveranno, in grado di affermarsi sia professionalmente che economicamente in un contesto dinamico e difficilmente prevedibile.
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